È iniziato il Video Contest “Memory against Inhumanity” (Mai Più), cofinanziato dall’Unione Europea.

 

In che cosa consiste?

Partecipano al Contest 23 cortometraggi ideati e realizzati da studenti liceali di quattro paesi europei (Grecia, Italia, Romania e Slovenia). I video hanno una durata di pochi minuti e sono stati sottotitolati in inglese. Fino al 20 gennaio 2019 sarà possibile votarli attraverso i principali social network.

 

Come votare?
I cortometraggi possono essere votati sia sul canale Youtube (Progetto MaiPiù) che sulla pagina Facebook (@ProgettoMaiPiu). I vincitori del contest saranno stabiliti tenendo conto delle visualizzazioni, dei like e delle condivisioni ottenute su entrambi i social network.

Social Networks:

Youtube: Progetto MaiPiu
Facebook: @ProgettoMaiPiu
Instagram: progetto_mai_piu
 

I contenuti dei cortometraggi.
Partendo dalla mostra “Schedati perseguitati sterminati” che documenta la persecuzione dei pazienti psichiatrici nella Germania nazionalsocialista (vedi infra), alcuni studenti si sono posti la domanda: che cosa si sa oggi sui disturbi mentali e sulle persone che ne soffrono?

Altri, costatando che la persecuzione dei pazienti psichiatrici durante il nazionalsocialismo implicava azioni totalmente disumane, si sono, invece, chiesti: quali sono le forme attuali di disumanità?

 

Una playlist eterogenea.
Chi visita il canale Youtube del Contest, può scegliere i corti da visionare consultando questa playlist: https://www.youtube.com/channel/UC58lC4qve2DaHp-hSBlF_EA/playlists
I corti hanno un ordine volutamente sparso, per quanto riguarda i temi e l’aspetto formale. Brevi indagini sulle atrocità del passato si alternano a distopie collocate nel futuro e a divertissements con nuove tecnologie; inchieste e interviste si intervallano a brevi fiction scritte e interpretate dagli studenti stessi. I temi trattati spaziano dal tema specifico della “pazzia” alla violenza contro le donne, al cyber-bullismo e al conformismo estetico, sociale e scolastico che i ragazzi vivono come disumano.

 

Sinceramente imperfetti.
I corti sono stati realizzati da ragazzi tra i 17 e i 19 anni, senza alcuna precedente esperienza cinematografica. Le imperfezioni tecniche che ne derivano non sono state corrette dagli organizzatori. In generale, è stata preferita la sincerità a tratti ruvida dei contenuti rispetto a esiti più “corretti” ma prevedibili.

 

Gli obiettivi.
Il Progetto Mai Più intende coniugare l’informazione storica alla ricerca sull’attualità, per quanto riguarda sia lo stigma della malattia mentale che le derive verso la disumanità dell’attuale società. Con il Contest, si vuole raggiungere il maggior numero possibile di persone. Ma non solo. La vitalità del mezzo filmico e il suo potenziale creativo si sono dimostrati uno strumento efficacissimo nel contrastare la drammaticità degli argomenti trattati.  Non è, quindi, un caso che alcuni studenti se ne siano appassionati e abbiano già iniziato ad approfondirne lo studio.

 

La premiazione.
il Mai Più Video Contest Award sarà assegnato al cortometraggio più votato sui social network. Il Grand Jury’s Prize verrà assegnato, invece, da una giuria composta da personalità del mondo cinematografico.

La premiazione dei video vincitori si svolgerà il 28 gennaio 2019 a Milano, presso l’Università Milano-Bicocca.

 

La mostra.

Nel 2014 la Società tedesca di psichiatria (DGPPN) ha ideato la mostra documentaria “Schedati, Perseguitati, Annientati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo” (Registered, persecuted, annihilated. The Sick and the Disabled under National Socialism) (dgppn.de/exhibition). L’edizione italiana della mostra comprende la sezione aggiuntiva Malati, manicomi e psichiatri in Italia: dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale” curata dalla Società italiana di psichiatra (SIP). La brochure è scaricabile su: www.netforpp.eu.

 

Contenuti della mostra. Nella Germania nazionalsocialista, a partire dal 1934 400.000 cittadini tedeschi affetti da cosiddette “malattie ereditarie” – disabilità o malattie mentali – furono sterilizzati contro la loro volontà. Successivamente, tra il 1939 e il 1945, più di 250.000 persone ricoverate in ospedali psichiatrici tedeschi furono assassinate. La psichiatria italiana del ventennio fascista non si macchiò di atrocità paragonabili ma diede un avvallo pseudoscientifico alle leggi razziali del 1938. Inoltre, negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, la mortalità nei manicomi italiani fu altissima. Si stima che 30.000 degenti morirono, probabilmente per mancanza di cibo e di cure mediche.

La prossima tappa espositiva sarà a Milano, Palazzo di Giustizia, dal 7 gennaio al 16 febbraio 2019.

 

 

 

Per informazioni:

Mail: progettomaipiu@gmail.com

 

Save the date Milano 10 gennaio 2019 ag

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