I CRIMINI DEL GRUPPO.

 BANDA E BRANCO: DUE DISTINTI FENOMENI[1] [2]

di Rosalia Manuela Longobardi

 

Lo studio delle ragioni che spingono all’emersione dei fenomeni di criminalità di gruppo sono anche oggi al centro dell’interesse degli addetti ai lavori. è’ bene sottolineare che sia le ragioni che la struttura dei crimini e dei comportamenti deviati non sono le medesime anche i concetti di branco e banda infatti nascondono profonde differenze.

Uno di più importanti contributi sulle spinte motivazionali e le strutture razionali dei gruppi criminali proviene senza dubbio da Edwin Sutherland, egli sosteneva che la devianza a e in seguito la criminalità sono apprese in  maniera e tempi diversi.

Sutherland sosteneva che la condotta criminale di un individuo viene orientata dalle norme e dai valori del gruppo che ha frequentato e dalle modalità in cui si è instaurato il processo comunicativo relazionale; è attraverso il confronto con il gruppo che l’individuo ( spesso in giovane età) si incarna in una visione idealizzata del leader  degli altri membri del gruppo di riferimento.

Sutherland, per esprimere gli influssi del gruppo sul singolo, elaborò il concetto di associazione differenziale: i contenuti dei modelli dell’associazione varano secondo gli individui ed è il “contenuto” della comunicazione, il punto focale dell’interazione.

La teoria dell’associazione differenziale fu poi sviluppata da contributi di sociologia (se ne conoscono due versione della teoria in esame) in relazione al fenomeno delle bande giovanili. Nel gruppo i giovani, in particolare, acquisiscono comportamenti e abitudini dai compagni a seconda anche della personalità di ogni membro del gruppo : cd gruppo dei pari”: all’interno del gruppo si creano, in un processo di comunicazione verbale e non, i vari status di leader, gregario e subalterni vari.

Il gruppo dei pari è una potente forza che proietta semplicemente un microcosmo della vita sociale. Esso non è il fenomeno deviante ma lo strumento associativo primario di un individuo che può essere utilizzato anche per l’espressione di positività.

Alle carenze della teoria di Sutherland supplì Cressey attraverso la teoria dei ruoli:il ruolo dell’individuo nel gruppo si crea attraverso un processo di razionalizzazione delle verbalizzazioni apprese.

Infine un altro importante contributo è quello che proviene da Glaser Daniel , il quale non disconoscendo la validità della teoria del Sutherland adottò il concetto interazionista simbolico di identificazione (identificazione differenziale): il grado e la forza dell’identificazione con un’altra persona è l’ingrediente chiave per l’apprendimento dei valori anche da coloro che non erano associati come i personaggi pubblici.

A questo punto occorre fare una distinzione dei modi in cui il gruppo dei pari agisce; infatti, laddove il gruppo dei pari, influenzato da fattori negativi, si spinge a fenomeni di devianza e criminalità temporanea e disorganizzata avremo il cd branco;

Diversamente il fenomeno del gruppo dei pari che agisce invece in una modalità organizzata con compiti e finalità ben precise viene a costituire una banda criminale.

Molti studiosi hanno cercato di spiegare il fenomeno delle bande attraverso l’analisi dell’ambiente e dell’origine. In particolare la scuola di Chicago ha portato avanti la valorizzazione del concetto sociologico della sub-cultura. Interessante è il concetto di  “sottocultura delinquenziale” , si intende quella di un sottogruppo ( gruppo sociale dotato di una propria cultura fortemente differenziata rispetto a quella dominante ) che ha una sua particolare visione normativa in contrasto con ciò che la cultura generale considera come legale ; pertanto risulta essere la cultura di un sottogruppo che pur avendo molti valori normativi comuni con altri gruppi , se ne diversifica per quanto attiene certi comportamenti inibiti dalla legge , non qualificandoli antigiuridici .

Uno degli elaboratori delle teorie sociali più attivi su tale sottocultura è Cohen, lo studioso sosteneva che le ragioni principali della creazione di bande, specie in età giovanili, si devono alle ineguaglianze sociali – economiche che certi giovani hanno dovuto subire a causa del loro appartenere a classi sociali disagiate e agli scarsi mezzi di cui dispongono.

Altri due autori Cloward e Ohlin, invece, utilizzano la teoria di Cohen arricchendola.

I due studiosi individuano tre tipologie di bande: Le bande criminali nascerebbero allora come risposta ai bisogni di unione e di riconoscimento reciproco di questi giovani devianti, costretti al margine dalla società . a) “Le bande criminali , costituite da soggetti inizialmente dediti alle più comuni attività appropriatrici illecite; b)” le bande conflittuali” sono invece dedite alla violenza e al vandalismo sistematico, senza finalità primariamente appropriative,  mirando a distruggere i simboli irraggiungibili e ad esprimere così irrazionalmente, con la violenza gratuita appunto, la protesta per esserne esclusi;  c) “le bande astensionisti che”, infine, sono composte da quei giovani nei quali la frustrazione ha provocato una fuga che si esprime attraverso il rifiuto globale della cultura stessa, dalla quale cercano di evadere mediante l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.

I due studiosi, alla luce delle summenzionate teorie, sostengono che il concetto di attività criminale nelle classi inferiori crea una forma di sub-cultura delinquenziale la cui esistenza dipende dal grado d’integrazione presente nella comunità e senza la quale ( struttura criminale instabile ) avrebbero meno possibilità di successo utilizzando canali criminali rispetto a quelle che avrebbero utilizzandone di legittimi.

Infine per mera chiarezza è bene porre l’accento come fenomeni di aggregazioni per finalità criminali quali associazioni di criminalità organizzata o di gruppi terroristici di varie ideologie non possono essere puntualmente esaminate vista la complessità degli argomenti e delle ragioni socio – economiche e storiche che vi sono alla base delle medesime



[1] Manuale di criminologia G.Ponti

[2] Tesi di dottorato della D.ss Assunta Cusano – CEPIC ( per degli interessanti spunti di riflessione sul fenomeno delle bande giovanili)

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