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Il doppio parallelismo delle risoluzioni alternative

Avv. Francesco Pizzuto

Sebbene il numero delle controversie non tenda affatto a diminuire, quelle che aumentano sono le chances di addivenire in tempi decisamente convenienti ad una decisione tra le parti. Il tassello che è stato inserito nella consuetudine processuale è quello dell’ Alternative Dispute Resolution. L’attenzione viene rivolta sempre di più all’efficienza del sistema di composizione e prevenzione delle liti. Partendo dal presupposto che la macchina ordinaria della giustizia civile non abbia mai potuto vantare la virtù della celerità, la “moda” che continua a farsi largo è quella che prevede l’utilizzo degli strumenti di risoluzione alternativa e stragiudiziale delle controversie. Una tendenza, quest’ultima, decisamente destinata a vivere un’ interessante fase di ascesa già nel breve periodo. Sentiamo spesso parlare di lungaggine dei processi, di cause interminabili. Sono trascorsi alcuni anni da quando Strasburgo ha condannato l’ Italia, eppure nelle cancellerie degli istituti di giustizia i fascicoli continuano a vivere la consueta e polverosa pendenza.

Una scossa all’ impianto viene dunque dall’esterno, proprio da quei dispositivi che si assestano su un piano corrispondente all’attività che si dipana nelle aule di tribunale. Oggi tale parallelismo è divenuto addirittura doppio. Due universi che contengono, a loro volta, due galassie, quella telematica e quella ancorata al caro vecchio modello cartaceo. Mondi interni che possono mescolarsi, tra modulistica e depositi telematici, e poi spazi che, in realtà, possono avere punti di contatto o di innesto. Proprio come quando la mediazione viene considerata propedeutica allo stadio giudiziale.

Il successo dell’Adr è approdato sul palcoscenico europeo e segue uno sviluppo che passa inevitabilmente dall’Odr, ovvero l’ On line dispute resolution. Tutti questi meccanismi, più o meno nuovi, più o meno concretamente utilizzabili ed utilizzati, contribuiscono allo snellimento delle procedure, di fondamentale importanza per le aziende. L’incontro delle volontà, favorito dall’attività dei professionisti di settore, rappresenta invece un impagabile contributo alla riduzione dello stress emozionale delle parti. L’ Unione Europea ha puntato all’armonizzazione delle normative degli stati membri in materia di risoluzione alternativa delle controversie, e lo ha fatto esplicitamente nel 2011 per le operazioni commerciali nel quadro del mercato comune. Da ultimo, le nuove disposizioni, specie in tema di procedure ed obblighi per gli organismi Adr, sono state introdotte con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 130/2015 sulla scorta della Direttiva 2013/11/EU.

Un altro ambiente, uno sfondo nuovo e più ampio si staglia nel panorama giuridico e giudiziario. Stiamo attraversando, probabilmente, il più significativo periodo di metamorfosi dell’ordinario sistema di composizione delle controversie dovuto all’ egemonia dei sistemi informatici ed alla lentezza dei processi e, considerando la situazione italiana, dovremmo riservare un’ accoglienza speciale e valutare il largo utilizzo di questi strumenti.

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