Il problema della convivenza[1]

 di Samantha Mendicino

 

Quando si acquista un animale (soprattutto se cucciolo) o quando ci viene regalato, gli occhi del neo-arrivato e le sue morbide coccole ci distolgono da qualunque pensiero. Gironzola nella nostra mente, un pò come la “solitaria bollicina” della pubblicità della famosa acqua minerale, solo un pensiero: “Trooooppo bello… troooppo dolce… resterei solo con te!”.

Tuttavia, le cose non vanno così nè potrebbero. Non accade neppure quando nasce un bambino!

Dunque, la nostra vita prosegue con tutte le sue esigenze (lavorative, di svago e/o di necessità). E la presenza di un animale -soprattutto quando non lo si relega nella sua bella cuccia, solo soletto, esclusivamente a guardianìa della nostra casa- comporta proprio in quelle nostre attività quotidiane tutta una serie di quesiti che questa rubrica vuol tentare di sciogliere.

Personalmente, ricordo che con la mia prima rottweiller andavo dapperttutto (aule di tribunale escluse..), veniva con me anche negli uffici postali. Con la sua museruola, color nero, a mò di portafoglio (non era una di quelle di plastica, rigide, ma di tessuto), rimaneva in fila con me: seduta al mio lato destro, era immobile anche quando la folla era tanta e nonostante la concitazione di coloro che andavano avanti ed indietro. Le si muovevano solo gli occhi: presa a controllare che nulla di ciò che accadeva attorno a noi potesse essere un pericolo. Poi, un mattino, trovo un cartello “Io non possono entrare”.

In un attimo mi son nati mille pensieri (oltre ad una certa rabbia che, salendo dallo stomaco al cervello, fece diventare leggermente paonazzo il mio viso..): come mi comporto ora? Possono permettersi di farlo? Sarà legittimo?! E se entro facendo finta di nulla… che cosa rischio?

Ed allora: proviamo ad evitare di essere presi in contropiede e tentiamo di affrontare -mese dopo mese- questi dubbi perchè è giusto conoscere -come in tutte le cose- i nostri diritti ed anche i nostri doveri. Iniziamo a conoscere un pò meglio il rapporto tra il diritto e l’animale oltre a tutto ciò che, nella società, ruota attorno a questo universo.

Qual è il punto di partenza ed il principio cardine della “materia”? Il rispetto. Rispetto dobbiamo pretendere per i nostri diritti, anche da parte di chi non ama gli animali. Ma pari rispetto dobbiamo portare verso la società ed anche nei confronti di chi è “allergico” (non intendo solo in senso medico) ai nostri beniamini. L’eccesso di “legittima difesa” anche qui … non vale come scriminante!

 


[1] Per tutti coloro che dovessero avere dei quesiti in tema, si ricorda che l’e-mail della redazione a cui inviare qualunque richiesta e/o domanda e/o comunicazione e/o commento è: redazione@nuovefrontierediritto.it

 

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