In data 20/3/2013 ha avuto luogo un interessante convegno con illustri relatori, organizzato con estrema professionalità come sempre dall’IGI, Istituto Grandi Opere.

I quattro ”

grandi” temi a cui accenna il titolo di questo Convegno sono indicati a fianco del relatore che li tratterà.

Qui, però, si vuole dare conto dei motivi per i quali l’IGI li ha collegati ai contratti pubblici.

Quello affidato al Prof. Prosperetti è, certamente, il più vicino agli argomenti che dibattiamo abitualmente nei nostri incontri. Sennonché, questa è la prima volta che, non solo nei nostri Convegni, un tema che sembra appartenere esclusivamente all’ambito giuridico, viene affrontato nella prospettiva economica. Trascendendo il dato prettamente giuridico, quest’argomento viene a collocarsi in una dimensione generale che ”

invade” anche campi come le controversie in fase esecutiva e la verifica delle offerte anomale e, ovviamente, fenomeni diversi dai nostri.

Gli altri tre argomenti sembrerebbero non avere un rapporto diretto e immediato con i contratti pubblici, se non fosse che proprio negli ”

appalti” si avverte l’esigenza di un loro approfondimento.

L’eccesso di potere giurisdizionale, affidato al Presidente Carbone, può, in una prospettiva di lungo termine, risolvere un interrogativo sul quale spesso i ”

pratici” si interrogano: è conforme a Costituzione, che le decisioni del Consiglio di Stato sfuggano al vaglio della Cassazione al di là degli aspetti di giurisdizione, nel caso di giurisdizione speciale, cioè sia di diritti soggettivi?

Il Prof. Clarizia affronterà un altro ”

grande” tema, quello cioè della possibilità di superare il divieto di avvalersi della capacità di più imprese per la stessa categoria di qualificazione, affrontato recentemente dalle conclusioni dell’Avvocato Generale nella causa C-94/12, in una prospettiva di favor per le PMI.

L’ultimo tema, affidato al Prof. Celotto, è quello della conformità a Costituzione del principio universalmente (e acriticamente?) accolto, in forza del quale le Direttive auto-esecutive comportano la disapplicazione delle norme interne con esse confliggenti. Anche in questo caso, la domanda di fondo è, se una norma deliberata da un organo esecutivo, qual è il Consiglio dei Ministri europeo possa prevalere su una norma approvata dal Parlamento. E quindi: dove va a finire la democrazia?

La conclusione di questi lavori non poteva trovare relatore diverso dal Presidente Quaranta.

Di admin

Lascia un commento

Help-Desk