Intervista all’Avv. Aldo Minghelli, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma

Uno sguardo sulle condizioni attuali dell’ordinamento giudiziario italiano

Dott.ssa Angela Allegria

 

In che condizioni versa l’ordinamento giudiziario italiano? Di quali riforme avrebbe bisogno per funzionare al meglio? Queste ed altre domande sono state rivolte all’avv. Aldo Minghelli, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma che ha accettato di buon grado di rispondere ai quesiti di Nuove Frontiere del Diritto.

Consigliere, quali sono le difficoltà reali e i problemi della giustizia italiana in questo periodo di generale crisi del paese?

La perdita delle Professionalità a tutti i livelli e la scarsa preparazione in tutti gli ambienti. Questa situazione si riscontra tra gli Avvocati ma anche Magistrati, Forze di Pubblica Sicurezza e Personale Amministrativo non sono da meno. Fra disimpegno, arrivismo, mancanza di serietà, la macchina della Giustizia sbanda, da tutte le parti. Chi dovrebbe dare un indirizzo, cerca di addossare le colpe sull’Avvocatura, dimenticando che alla Giustizia mancano soprattutto le risorse e che lo spreco di risorse non dipende proprio dagli Avvocati che alla Giustizia fanno guadagnare piuttosto che spendere. L’unico settore in cui lo stato spende è il gratuito patrocinio, ma quando si cerca di moralizzarlo, ad esempio nelle richieste di asilo per gli immigrati su cui c’è un incredibile ed odioso mercato, taluni settori intervengono impedendo ogni cambiamento (e non sono dentro l’Avvocatura). Quanto agli sprechi di risorse, non è l’Avvocatura ad avere quattro categorie di dipendenti dello Stato a supplire alle sue inadempienze.

Che opinione ha con riferimento all’accorpamento dei tribunali minori? Pensa che ispirarsi a criteri di economicità possano aiutare l’amministrazione della giustizia?

Che, come al solito, in mezzo a qualche sacrosanto intervento, non si è operato fino in fondo nell’interesse della Giustizia. Alcune sedi utili ed efficienti, come quello di Ostia, sono stati soppresse, altri imbarazzanti carrozzoni sono restati al loro posto. In alcuni casi, ad es. in Piemonte, a fronte di una popolazione ed una richiesta di Giustizia di molto inferiore, i Tribunali sono stati mantenuti. Fra costi di gestione e costi di ricollocamento si sono buttati via miliardi. Anche in un’ottica di lungo termine, persistendo lle carenze di organico, non vedo dove starà il risparmio e il miglioramento dell’efficienza.

Spesso il ministro Cancellieri ha avuto comportamenti poco felici nei confronti degli avvocati. Pensa che di tali atteggiamenti il Paese abbia bisogno?

Raramente la scelta del Guardasigilli è felice, soprattutto per l’Avvocatura. Di recente siamo stati governati da ingegneri, prefetti, magistrati, quindi da persone che, se non competenti, ascoltano gli apparati burocratici, e pure se competenti nei loro settori, affrontano il mondo Giustizia da un’ottica diversa da quella degli Avvocati. L’ottica di chi vede la Giustizia da un’ottica pubblicistica è quella di chi non rischia in proprio e, comunque, a fine mese, porta a casa lo stipendio.

Cosa pensa dell’aumento delle spese di giustizia, in particolare dell’aumento della marca da bollo di 8 euro per le iscrizioni a ruolo?

Come a livello di Governo della Cosa Pubblica, si continuano a togliere soldi e diritti ai cittadini, quello di accesso alla Giustizia, ad esempio. Molto raramente, nella mia esperienza, dietro ad una denuncia o ad un ricorso presentato c’ è un Avvocato causidico e non una richiesta di Giustizia.

Di che tipo di riforma o di cambiamento avrebbe bisogno la giustizia italiana?

Nell’ottica di un penalista, Avvocato dell’Accusa, maggiore contraddittorio nella ricerca della Prova tra accusa e difesa, Giudice finalmente e davvero terzo, azione di responsabilità diretta verso chi sbaglia, riassetto codici stico e Giurisprudenziale di alcuni mezzi di ricerca della Prova (ad es. Intercettazioni e Droga Parlata!) e, in tale ottica, personalmente ritengo che dovrebbero essere creati dei difensori di Ufficio dei non abbienti stipendiati dallo Stato. Si otterrebbero certezza della difesa e grandi risparmi.

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