RIPARTIZIONE VALORI PATRIMONIALI DI PROVENIENZA ILLECITA

di Filomena Agnese Chionna

 

L’Italia e la Svizzera si ripartiscono in parti eque valori patrimoniali di provenienza illecita pari a 13,8 milioni di euro. Grazie alla collaborazione internazionale, i fondi della Camorra erano stati sequestrati in Ticino e confiscati in un procedimento in Italia.

In data 27 novembre 2012 il Ministero della Giustizia ha ultimato gli adempimenti di competenza, concludendo l’Accordo di riparto delle somme confiscate dalle Autorità svizzere in esecuzione del decreto di confisca emesso dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere nel procedimento per l’applicazione di misure di prevenzione nei confronti di Ciro Giordano, per aver svolto le attività di riciclaggio e finanziamento nell’interesse della associazione camorristica del clan dei Casalesi.

 

Le somme confiscate dall’Autorità estera su richiesta italiana, depositate in banche svizzere su conti bancari ammontano a tredici milioni e ottocentotrentaquattromilaquarantasei euro.

Conformemente a quanto previsto dagli strumenti internazionali applicabili, l’importo, che sarà trasferito all’Italia e confluirà nel Fondo Unico Giustizia, corrisponde al 50% dei valori patrimoniali confiscati.

 

Si tratta del più importante Accordo di riparto di somme confiscate in Svizzera stipulato sino ad oggi. Esso conclude una complessa procedura rogatoriale internazionale iniziata nel 2001 – già prima che venisse disposta la confisca dei beni – con l’invio, da parte del Ministero della Giustizia, della richiesta di sequestro cautelare dei beni stessi, finalizzato alla confisca.

 

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