Archivi categoria: Eserciziario

Esame avvocato 2015 – Atto giudiziario

ATTI GIUDIZIARI

Atto giudiziario di diritto civile

La banca Alfa, avente sede legale a Milano, con ricorso depositato presso il tribunale di Milano, ha in sintesi esposto: di essere creditrice della società beta della somma di euro 60.000 a titolo di saldo debitore relativo ad un rapporto di apertura di credito regolato in conto corrente, cessato alla scadenza del termine stabilito dalle parti; che l’adempimento delle obbligazioni da parte di Beta era stato garantito da Tizio, il quale si era impegnato a pagare ad alfa “a semplice richiesta scritta e senza eccezioni” tutto quanto dovuto dalla società debitrice a titolo di capitale e interessi moratori al tasso convenzionalmente stabilito; di aver dunque interesse ad ottenere  l’emissione di un decreto ingiuntivo di tale importo nei confronti del predetto garante. Con atto di citazione validamente notificato, Tizio ha proposto opposizione eccependo: la nullità del decreto ingiuntivo, in quanto emesso da un giudice privo di competenza territoriale (pertanto, questa al tribunale di Bologna, luogo della propria residenza e nel quale era stato stipulato il contratto di garanzia), la natura di fideiussione del contratto di garanzia stipulato in favore di Alfa, con conseguente non spettanza degli interessi ultralegali in concreto applicati, in quanto non oggetto di pattuizione scritta tra Alfa e Beta; la nullità della pattuizione degli interessi, in quanto la sommatoria del tasso di quelli corrispettivi con il tasso di quelli moratori conduce al superamento della soglia dell’usura.
Assunte le vesti del legale della banca Alfa, rediga il candidato l’atto giudiziario ritenuto più utile alla difesa della propria assistita.

 

Atto giudiziario di diritto penale

Tizio, incensurato, si reca presso un supermercato dove preleva da uno scaffale una bottiglia di vino, che immediatamente nasconde sotto il giubbotto, quindi oltrepassa la barriera della cassa senza pagare ed esce dal supermercato, ma subito dopo viene fermato da un addetto alla sorveglianza che lo aveva seguito sin dal suo ingresso nell’esercizio commerciale e lo aveva visto mentre prelevava e occultava la bottiglia.
L’addetto alla sorveglianza chiama la polizia e tizio viene identificato e denunciato. Nessuno presenta querela.
Tizio viene sottoposto a processo e all’esito del giudizio, viene condannato, previo riconoscimento delle attenuanti generiche, ritenute equivalenti alle aggravanti contestate, alla pena di mesi 6 di reclusione ed euro 200 di multa, condizionalmente sospesa, in ordine al reato di furto aggravato di cui agli artt. 624 e 625.1,2 e 7 cp per l’uso del mezzo fraudolento e l’esposizione del bene sottratto alla pubblica fede.
Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga l’atto ritenuto più idoneo alla difesa dello stesso.

 

Atto giudiziario di diritto amministrativo

La società Alfa spa è affidataria del servizio di gestione rifiuti urbani del Comune di Beta, a seguito di procedura di evidenza pubblica. Il contratto con scadenza al 30.09.2015, con atto del 25.9.2015, è prorogato fino al 31.12.2015, in vista dell’espletamento di una procedura di gara, come espressamente affermato dal Comune nell’atto di proroga.
Con deliberazione del C.C., in data 25.10.2015, il Comune di Beta decide la costituzione della Società denominata Gamma spa – compartecipata da altri Enti Pubblici Locali e, in forma minoritaria, dalla spa privata Omega – per la gestione del servizio in questione.
Con successiva deliberazione consiliare, in data 31.10.2015, motivata con un generico riferimento all’interesse pubblico alla gestione diretta del servizio, il Comune di Beta dispone l’affidamento diretto (in house) alla Gamma spa del servizio di gestione dei rifiuti urbani, a decorrere dal 1.1.2016.
Il legale rappresentante della Società Alfa si reca immediatamente da un avvocato e gli rappresenta i fatti.
Il candidato, assunte le vesti del legale di Alfa, rediga l’atto ritenuto più idoneo alla tutela delle ragioni della propria assistita, illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame.

Tracce esame avvocato 2015 – Parere penale

Prima traccia in materia penale

Tizio, alla guida della sua autovettura a bordo della quale si trova anche Caio, a causa dell’eccessiva velocità, perde il controllo del veicolo che finisce contro un albero. A seguito dell’urto, Caio riporta la frattura scomposta del bacino e del femore e viene ricoverato in ospedale, dove viene sottoposto ad intervento chirurgico.
Dopo l’intervento eseguito dal chirurgo Sempronio, a causa dell’applicazione al femore fratturato di viti eccessivamente lunghe, si determinano emorragie, infezione e cancrena che rendevano necessarie 3 emotrasfusioni.
Nell’esecuzione di tali trasfusioni, il medico Mevio errava nell’individuazione del gruppo sanguigno e in conseguenza Caio decedeva. Tizio si reca da un avvocato per conoscere le conseguenze penali della sua condotta.
Il candidato assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere nel quale, premessa una ricostruzione della posizione di tutti i soggetti coinvolti, illustri gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame.

 

Seconda traccia in materia penale

Tizio, approfittando delle difficoltà economiche in cui versa Caio, presta a questi una somma di denaro pari ad € 20.000 facendosi promettere in corrispettivo interessi usurai. Successivamente, a seguito della mancata restituzione integrale da parte di Caio della somma prestata e degli interessi pattuiti, Tizio incarica della riscossione del credito i suoi amici Mevio e Sempronio.
Quest’ultimi, ben consapevoli della natura usuraia del credito, contattano ripetutamente al telefono Caio e gli chiedono il pagamento del credito, minacciando di ucciderlo. Poiché Caio risponde di non poter pagare per mancanza di denaro, Mevio e Sempronio si portano presso l’abitazione di questi  e dopo aver nuovamente richiesto il pagamento senza però ottenerlo, lo costringolno a salire su di un’autovettura a bordo della quale lo conducono in aperta campagna.
Dopo averlo fatto scendere dall’auto lo colpiscono entrambi ripetutamente con calci e pugni, I due quindi si allontanano minacciando Caio che se non pagherà entro una settimana torneranno da lui. Caio viene trasportato da un automobilista  di passaggio in ospedale ove gli vengono diagnosticate lesioni consistite nella frattura di un braccio e del setto nasale con prognosi di guarigione di giorni 40.
Caio decide di rivolgersi alla polizia a cui riferisce nel dettaglio sia la condotta posta in essere da Mevio e Sempronio  in suo danno, sia il prestito usuraio effettuato da Caio. Attraverso l’individuazione fotografica operata da Caio, la polizia identifica Mevio e Sempronio.
Il candidato, assunte le vesti dell’avvocato di Mevio e Sempronio, individui le fattispecie di reato che si configurano a carico dei suoi assistiti e gli istituti giuridici che trovano applicazione nel caso in esame.

Tracce esame avvocato 2015 – Parere civile

Qui di seguito le tracce dell’esame avvocato 2015 – Parere civile

Prima traccia in materia civile

“Tizio coniugato con due figli è deceduto ab intestato il 12.1.2015 lasciando un patrimonio costituito esclusivamente da un appartamento del valore di 90 mila situato in una località di montagna in cui con la famiglia era solito trascorrere vacanze estive.
Poco prima di morire, Tizio aveva effettuato due valide donazioni in denaro, la prima di 250mila euro in favore del figlio Caio in data 5.1.2015 (con dispensa dalla collazione), la seconda di 60 mila euro in favore dell’amico Sempronio in data 10.1.2015.
L’altro figlio Mevio, subito dopo l’apertura della successione si è trasferito nel predetto appartamento avendo trovato lavoro nelle vicinanze, in data 10.3.2015 si reca da un legale per un consulto ritenendo che i propri diritti siano stati lesi dalle donazioni di cui sopra.
Assunte le vesti del legale di Mevio, il candidato illustri le questioni sottese al caso in esame ed individui le iniziative da assumere e gli strumenti di tutela esperibili”.

Seconda traccia in materia civile

Tizio di professione commercialista viene contattato da un agente assicurativo della compagnia Alfa che gli propone di stipulare una polizza assicurativa per la responsabilità professionale contenente fra l’altro la clausola di copertura di tutte le richieste di risarcimento dei danni presentate per la prima volta all’assicurato nel periodo di assicurazione anche per fatti anteriori alla stipula. In epoca successiva alla stipula del contratto, Tizio riceve da Caio una domanda giudiziale di risarcimento dei danni derivanti da un presunto illecito professionale risalente ad epoca anteriore alla stipula stessa.
Tizio si costituisce in giudizio e, dopo aver contestato la fondatezza dell’avversa pretesa, chiede ed ottiene l’autorizzazione alla chiamata in causa della compagnia Alfa. Il giudice di primo grado, ritenuta la sussistenza dell’illecito professionale, condanna Tizio al risarcimento del relativo danno e respinge la domanda di garanzia spiegata nei confronti di Alfa, affermando la nullità della clausola sopra richiamata in quanto contrastante con il principio generale secondo cui l’alea coperta dalla garanzia deve riguardare un evento futuro e incerto.
Tizio si reca dunque da un legale e, dopo aver esposto i fatti come sopra detti, precisa che al momento della stipula del contratto di assicurazione non era a conoscenza nè del presunto illecito contestatogli e dei relativi effetti dannosi, nè dell’intenzione del danneggiato di richiederne il risarcimento.
Il candidato, assunte le vesti di Tizio, rediga parere motivato nel quale, premessi brevi cenni sulle caratteristiche dei contratti aleatori, illustri le questioni sottese al caso in esame”.

Tracce esame abilitazione forense

Avvocato

Parere diritto civile

Tizio ha sottoscritto un contratto di sale and lease back con la società Alfa per un veicolo ad uso professionale, ma al momento della consegna e fin primo utilizzo il veicolo presenta difetti e vizi che ne compromettono gravemente l’uso. Avendo già pagato i primi due canoni, si rivolge al fornitore chiedendo la sostituzione e la Società Alfa si limita a proporre una modesta riduzione del corrispettivo pattuito. Tizio si rivolge pertanto al vostro studio legale per valutare le possibili azioni a tutela dei propri interessi. Premessi brevi cenni sulla natura e sulle articolazioni dell’istituto della locazione finanziaria, si rediga parere motivato.

 

Parere diritto penale

Caio, affetto da una patologia per la quale assume farmaci contenenti principi attivi inclusi nelle tabelle da I a IV del d.P.R. n. 309/1990, in procinto di fare un lungo viaggio, si approvvigiona di numerose dosi del farmaco, ma viene fermato durante un controllo ad opera della Polizia e gli viene contestato il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Preoccupato per le conseguenze della sua condotta, si reca da un legale al quale chiede chiarimenti. Premessi brevi cenni sulla distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, nonché sui possibili reati legati alle sostanze stupefacenti e sui recenti sviluppi normativi e giurisprudenziali relativi a tali sostanze,  si rediga parere motivato.

Atti e pareri mese di marzo

Parere diritto penale

Un uomo mascherato e armato minaccia con una pistola il titolare di un negozio di abbigliamento, per ottenere la consegna dell’incasso, presente nel registratore di cassa. L’uomo si rende conto, dopo aver effettuato un accertamento diretto della circostanza, che nel registratore di cassa, non è presente del denaro e si dà alla fuga, in un contesto in cui, sarebbe stato possibile chiedere del denaro ai soggetti in quel momento presenti nell’esercizio commerciale. Il candidato, premessi cenni sugli istituti rilevanti, rediga motivato parere, esponendo il corretto inquadramento giuridico della vicenda.

 

Parere diritto civile

Tizio, in data 25-10-2010, mentre transitava una sera per una strada comunale, con scarsa illuminazione, cadeva a seguito di una fossa, presente nella medesima strada e da ciò conseguiva un grave infortunio al ginocchio. Persistendo ancora conseguenze, riguardo alla possibilità di andare in bicicletta e in certi casi di guidare, il medesimo Tizio si rivolge nel 2013 a un Legale per avere informazioni, riguardo alla possibilità di fruire di un risarcimento Il candidato, assunte le vesti del Difensore di Tizio, premessi cenni sulla responsabilità da cose in custodia, verifichi se sussistono possibilità di un’effettiva tutela per tale soggetto.

 

ATTO DI DIRITTO CIVILE
Caio e Caia marito e moglie proprietari di un immobile decidono di concederlo in comodato d’uso alla famiglia TIZIETTI per 4 anni, anziché in locazione. Il capofamiglia in cambio di tale concessione si offre di fare dei lavori di giardinaggio per 4 volte al mese nella residenza di Caio e Caia e di pagare le spese vive e i consumi. Nel contratto si inserisce una clausola che prevede la restituzione anticipata dell’immobile in caso di comprovate e gravi necessità dei comodanti. Poco prima della scadenza del contratto Caio e Caia entrano in crisi coniugale e decidono di separarsi, chiedendo quindi indietro l’immobile. La famiglia TIZIETTI si rifiuta di rilasciare l’immobile. Caio e Caia li citano in giudizio per la risoluzione contrattuale e loro inadempimento. La famiglia TIZIETTI si rivolge al vostro studio legale chiedendo di procedere ad una riconvenzionale ritenendo non grave la causa di risoluzione anticipata, anzi strumentale e inoltre simulato il contratto di locazione rispetto a quello di affitto.
Il candidato rediga l’atto che ritiene più opportuno per tutelare le ragioni della famiglia TIZIETTI.

ATTO DI DIRITTO PENALE
Tizia, moglie di Caio, viene condannata per DETENZIONE DI DENARO FALSO AL FINE DI METTERLO IN CIRCOLAZIONE, a seguito del rinvenimento di 20 banconote false ne 50 euro contraffatti nel portafoglio del larito con cui lei stava facendo degli acquisti in un supermercato al momento della chiusura.
TIZIA sostene di non aver mai saputo o immaginato che le banconote fossero false al momento degli acquisti e che semplicemente il marito aveva messo a disposizione il suo portafoglio in un momento di urgenza per gli acquisti e lei aveva dimenticato il suo a casa.
TIZIA si rivolge al vostro studio legale per impugnare la sentenza di condanna.
Il candidato rediga l’atto che ritiene più opportuno per tutelare le sue ragioni.

Preparazione teorico-operativa all’esame scritto di avvocato – Giornate intensive a Firenze – Formazione permanente

Non attendete di ridurvi all’ultimo momento per preparare l’esame da avvocato. Una volta al mese in data da definire ore 10-18 presso la Libreria Guidoni, terremo una giornata di full immersion teorica, pratica ed operativa per la preparazione dell’esame di avvocato.

Quota partecipazione €50, che comprende oltre della giornata formativa: la tessera associativa per il 2013, l’accesso gratuito all’e-book e la correzione di 4 tracce (2 simulazioni di pareri in aula + 2 atti personalizzati da casa).

Programma

9.30 accreditamento e accoglienza

10-11 teoria e tecnica prova scritta

11-13 simulazione parere civile

Break

14-15 discussione e correzione in aula parere di civile

15-17 simulazione parere penale

17-18 discussione e correzione in aula parere di penale

L’atto di civile e di penale verrà assegnato in aula ed inviato dagli iscritti via mail e correttonei due giorni seguenti l’invio.

Per iscrivervi e dare una preadesione compilate il seguente form, vi verrà richiesto il caricamento della copia del bonifico effettuato oltre ai vostri dati personali. Si potrà pagare la quota anche direttamente in sede. Le date verranno stabilite e condivise non appena si raggiunge un minimo di 5 partecipanti.

    Nome*

    Cognome*

    Email*

    Ricevuta pagamento

    Ricevuta di bonifico:

    Note:

    Atti e pareri per esame di avvocato

    PARERE DI DIRITTO CIVILE
    Tizio e Caia, in attesa di un bimbo nell’ambito di una gravidanza a rischio per patologie della mamma, si affidano alle cure di Sempronio, affermato medico ginecologo, che scarta l’ipotesi di qualsiasi malformazione, per cui la gravidanza viene portata a termine. Il bimbo nasce tuttavia con gravi malformazioni e dopo qualche settimana muore. Tizio e Caia si rivolgono al vostro studio legale per valutare eventuali responsabilità del medico.
    Il candidato rediga motivato parere soffermandosi sulla natura della responsabilità medica in particolare del ginecologo in caso di omessa o errata diagnosi.

    PARERE DI DIRITTO PENALE
    CAIO sottrae dalla borsa della palestra dell’amico TIZIO il suo bancomat e offre una cena ad un terzo amico con cui aveva fatto una scommessa. Nonostante la cifra irrisoria e il rapporto di amicizia TIZIO decide di denunciarlo e CAIO si rivolge al vostro studio legale per valutare eventuali sue responsabilità.
    Il candidato rediga motivato parere trattando sia dell’stituto del furto che dell’uso indebito di un bene oggetto di furto.

    ATTO DI DIRITTO CIVILE
    Caio e Caia marito e moglie proprietari di un immobile decidono di concederlo in comodato d’uso alla famiglia TIZIETTI per 4 anni, anziché in locazione. Il capofamiglia in cambio di tale concessione si offre di fare dei lavori di giardinaggio per 4 volte al mese nella residenza di Caio e Caia e di pagare le spese vive e i consumi. Nel contratto si inserisce una clausola che prevede la restituzione anticipata dell’immobile in caso di comprovate e gravi necessità dei comodanti. Poco prima della scadenza del contratto Caio e Caia entrano in crisi coniugale e decidono di separarsi, chiedendo quindi indietro l’immobile. La famiglia TIZIETTI si rifiuta di rilasciare l’immobile. Caio e Caia li citano in giudizio per la risoluzione contrattuale e loro inadempimento. La famiglia TIZIETTI si rivolge al vostro studio legale chiedendo di procedere ad una riconvenzionale ritenendo non grave la causa di risoluzione anticipata, anzi strumentale e inoltre simulato il contratto di locazione rispetto a quello di affitto.
    Il candidato rediga l’atto che ritiene più opportuno per tutelare le ragioni della famiglia TIZIETTI.

    ATTO DI DIRITTO PENALE
    Tizia, moglie di Caio, viene condannata per DETENZIONE DI DENARO FALSO AL FINE DI METTERLO IN CIRCOLAZIONE, a seguito del rinvenimento di 20 banconote false ne 50 euro contraffatti nel portafoglio del larito con cui lei stava facendo degli acquisti in un supermercato al momento della chiusura.
    TIZIA sostene di non aver mai saputo o immaginato che le banconote fossero false al momento degli acquisti e che semplicemente il marito aveva messo a disposizione il suo portafoglio in un momento di urgenza per gli acquisti e lei aveva dimenticato il suo a casa.
    TIZIA si rivolge al vostro studio legale per impugnare la sentenza di condanna.
    Il candidato rediga l’atto che ritiene più opportuno per tutelare le sue ragioni.

    PARERE DI DIRITTO CIVILE
    Tizio e Caia, in attesa di un bimbo nell’ambito di una gravidanza a rischio per patologie della mamma, si affidano alle cure di Sempronio, affermato medico ginecologo, che scarta l’ipotesi di qualsiasi malformazione, per cui la gravidanza viene portata a termine. Il bimbo nasce tuttavia con gravi malformazioni e dopo qualche settimana muore. Tizio e Caia si rivolgono al vostro studio legale per valutare eventuali responsabilità del medico.
    Il candidato rediga motivato parere soffermandosi sulla natura della responsabilità medica in particolare del ginecologo in caso di omessa o errata diagnosi.

    PARERE DI DIRITTO PENALE
    CAIO sottrae dalla borsa della palestra dell’amico TIZIO il suo bancomat e offre una cena ad un terzo amico con cui aveva fatto una scommessa. Nonostante la cifra irrisoria e il rapporto di amicizia TIZIO decide di denunciarlo e CAIO si rivolge al vostro studio legale per valutare eventuali sue responsabilità.
    Il candidato rediga motivato parere trattando sia dell’istituto del furto che dell’uso indebito di un bene oggetto di furto.

    ATTO DI DIRITTO CIVILE
    Caio e Caia marito e moglie proprietari di un immobile decidono di concederlo in comodato d’uso alla famiglia TIZIETTI per 4 anni, anziché in locazione. Il capofamiglia in cambio di tale concessione si offre di fare dei lavori di giardinaggio per 4 volte al mese nella residenza di Caio e Caia e di pagare le spese vive e i consumi. Nel contratto si inserisce una clausola che prevede la restituzione anticipata dell’immobile in caso di comprovate e gravi necessità dei comodanti. Poco prima della scadenza del contratto Caio e Caia entrano in crisi coniugale e decidono di separarsi, chiedendo quindi indietro l’immobile. La famiglia TIZIETTI si rifiuta di rilasciare l’immobile. Caio e Caia li citano in giudizio per la risoluzione contrattuale e loro inadempimento. La famiglia TIZIETTI si rivolge al vostro studio legale chiedendo di procedere ad una riconvenzionale ritenendo non grave la causa di risoluzione anticipata, anzi strumentale e inoltre simulato il contratto di locazione rispetto a quello di affitto.
    Il candidato rediga l’atto che ritiene più opportuno per tutelare le ragioni della famiglia TIZIETTI.

    ATTO DI DIRITTO PENALE
    Tizia, moglie di Caio, viene condannata per DETENZIONE DI DENARO FALSO AL FINE DI METTERLO IN CIRCOLAZIONE, a seguito del rinvenimento di 20 banconote false ne 50 euro contraffatti nel portafoglio del marito con cui lei stava facendo degli acquisti in un supermercato al momento della chiusura.
    TIZIA sostiene di non aver mai saputo o immaginato che le banconote fossero false al momento degli acquisti e che semplicemente il marito aveva messo a disposizione il suo portafoglio in un momento di urgenza per gli acquisti e lei aveva dimenticato il suo a casa.
    TIZIA si rivolge al vostro studio legale per impugnare la sentenza di condanna.
    Il candidato rediga l’atto che ritiene più opportuno per tutelare le sue ragioni.

    PARERE DI DIRITTO CIVILE
    CAIO, cade rovinosamente dal suo scooter percorrendo una via prossima alla sua abitazione a causa di una buca. Ricorre contro il Comune per il risarcimento danni da insidia stradale, ma il Comune si difende sostenendo l’assenza di responsabilità e negando la situazione di pericolo, asserendo di contro la diligente attività di controllo e manutenzione. Inoltre sosteneva che l’attrice abitava nelle immediate vicinanze del luogo del sinistro, ciò provando la precedente conoscenza in capo all’attrice della buca in questione, oltre al fatto che che la stessa, al momento dell’infortunio, stesse parlando con l’amica che le stava al fianco.
    CAIO si rivolge al vostro studio legale per controreplicare al custode circa la sua responsabilità ex art. 2051 c.c. sostenendo di voler provare come la sua attenzione fosse assolutamente e colposamente sviata, a un’illuminazione pubblica carente e da mancanza di tempestivi interventi da parte del custode in merito al dissesto stradale.
    Il candidato rediga motivato parere, trattando gli istituti sottesi alla traccia.

    PARERE DI DIRITTO PENALE
    TIZIO, custode di un automezzo oggetto di sequestro, pertanto non proprietario del mezzo, se ne impossessa per la necessità di raggiungere un familiare in fin di vita, ma viene fermato dall’A.G. che gli contesta il delitto di peculato d’uso. Si rivolge pertanto al vostro studio legale per verificare i profili di responsabilità e una linea difensiva a suo discolpa.
    Il candidato rediga motivato parere, trattando gli istituti sottesi alla traccia.

    ATTO DI DIRITTO CIVILE
    Tizio ha conferito procura al vostro studio legale un procedimento possessorio di un locale uso garage da lui ceduto in comodato d’uso a Caio, che alla scadenza del contratto si rifiuta di liberarlo e restituirlo. Dopo l’atto introduttivo viene fissata l’udienza del grado di merito ex art. 183 c.p.c. Alla comparsa di risposta del convenuto Tizio conferma il mandato congiuntamente al conferimento, in capo al vostro studio legale, del potere di intraprendere tutte le iniziative idonee a tutelare le sue ragioni, ivi compresa, quanto alla parte convenuta, quella di formulare domanda riconvenzionale.
    Il candidato rediga a) atto introduttivo del ricorso b) domanda riconvenzionale della parte assistita.

    ATTO DI DIRITTO PENALE
    Caio, amministratore delegato di una società, in fase di partecipazione ad una gara pubblica presenta, all’atto di iscrizione, una fotocopia alterata, contenente l’affermazione del possesso dei requisiti richiesti dal bando. Il bando chiedeva tale requisito fosse attestato e presentato in documentazione originale. Viene denunciato dalla stazione appaltante e condannato per il delitto di turbativa negli incanti pubblici. Il candidato, investito del mandato ad impugnare la sentenza da parte di Caio, rediga l’atto più opportuno alla fattispecie de quo.

    PARERE PENALE
    Caio, noto imprenditore, viene sottoposto a verifica antiriciclaggio da parte di Tizio, pubblico ufficiale che instaura nell’immediato un rapporto confidenziale con lui, sollecitandolo a prestargli una somma e manifestando contestualmente la propria disponibilità a riservargli, in relazione all’attività d’ufficio in corso, un trattamento di favore. Caio, insicuro sulla regolarità della propria contabilità trattandosi di azienda di grandi dimensioni, si reca presso il vostro studio legale per verificare eventuali profili di illegittimità della condotta del pubblico ufficiale ed azioni a sua tutela. Il candidato rediga parere motivato.

    PARERE CIVILE
    Tizia, dovendo raggiungere la sua famiglia in vacanza, acquista un biglietto aereo, ma il giorno della partenza il volo subisce un pesante ritardo, giungendo alla destinazione finale oltre 3 ore dopo l’orario di arrivo originariamente previsto dal vettore aereo. Tizia fa un formale reclamo alla compagnia aerea la quale risponde che il ritardo prolungato è stato dovuto a circostanze eccezionali che non si sarebbero potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso, ossia circostanze che sfuggivano all’effettivo controllo del vettore aereo. Tizia si reca presso il vostro studio legale per valutare i profili di responsabilità e risarcibilità del danno patito. Il candidato rediga adeguato parere motivato trattando gli istituti sottesi alla traccia incluse anche valutazione circa l’onere della prova.

    ATTO DIRITTO CIVILE
    Tizio, avvocato, invia notifica ad un convenuto tramite il servizio di poste on line di cui conserva foglio stampato dal servizio on line di Poste italiane con data di consegna. Il destinatario/convenuto eccepisce l’avvenuto ricevimento. Il candidato rediga ricorso per ribadire la corretta instaurazione del contraddittorio e per comprovare l’avvenuto compimento del procedimento notificatorio sostenendo a suo favore la validità della stampata con la data del servizio online delle Poste.

    ATTO DI DIRITTO PENALE
    Tizio, coniugato con Caia, affetto da HIV, tace la malattia all’altro coniuge ed anzi fa di tutto per non destare alcun sospetto al riguardo, continuando ad avere con lei rapporti a rischio. Caia contrae il virus e cita in giudizio il marito, perdendo la causa per insufficienza di prove circa il nesso causale tra la condotta di Tizio e il danno subito. Caia decide di rivolgersi al vostro studio legale per impugnare la sentenza insistendo sull’elemento psicologico sotto il profilo del dolo eventuale. Il candidato rediga l’atto più idoneo a sostenere le sue ragioni motivandole in fatto e diritto.

     

    Per una valutazione dei propri elaborati inviare in formato word o nel testo stesso della mail il/i vostro/vostri elaborato/i a redazione@nuovefrontierediritto.it

     

     

    Atti e pareri di diritto civile e penale

    PARERE DI DIRITTO CIVILE

    CAIO, cade rovinosamente dal suo scooter percorrendo una via prossima alla sua abitazione a causa di una buca. Ricorre contro il Comune per il risarcimento danni da insidia stradale, ma il Comune si difende sostenendo l’assenza di responsabilità e negando la situazione di pericolo, asserendo di contro la diligente attività di controllo e manutenzione. Inoltre sosteneva che l’attrice abitava nelle immediate vicinanze del luogo del sinistro, ciò provando la precedente conoscenza in capo all’attrice della buca in questione, oltre al fatto che che la stessa, al momento dell’infortunio, stesse parlando con l’amica che le stava al fianco.

    CAIA si rivolge al vostro studio legale per controreplicare al custode circa la sua responsabilità ex art. 2051 c.c. sostenendo di voler provare come la sua attenzione fosse assolutamente e colposamente sviata, a un’illuminazione pubblica carente e da mancanza di tempestivi interventi da parte del custode in merito al dissesto stradale.

    Il candidato rediga motivato parere, trattando gli istituti sottesi alla traccia.

    PARERE DI DIRITTO PENALE

    TIZIO, custode di un automezzo oggetto di sequestro, pertanto non proprietario del mezzo, se ne impossessa per la necessità di raggiungere un familiare in fin di vita, ma viene fermato dall’A.G. che gli contesta il delitto di peculato d’uso. Si rivolge pertanto al vostro studio legale per verificare i profili di responsabilità e una linea difensiva a suo discolpa.

    Il candidato rediga motivato parere, trattando gli istituti sottesi alla traccia.

    ATTO DI DIRITTO CIVILE

    Tizio ha conferito procura al vostro studio legale un procedimento possessorio di un locale uso garage da lui ceduto in comodato d’uso a Caio, che alla scadenza del contratto si rifiuta di liberarlo e restituirlo. Dopo l’atto introduttivo viene fissata l’udienza del grado di merito ex art. 183 c.p.c. Alla comparsa di risposta del convenuto Tizio conferma il mandato congiuntamente al conferimento, in capo al vostro studio legale, del potere di intraprendere tutte le iniziative idonee a tutelare le sue ragioni, ivi compresa, quanto alla parte convenuta, quella di formulare domanda riconvenzionale.

    Il candidato rediga a) atto introduttivo del ricorso b) domanda riconvenzionale della parte assistita.

    ATTO DI DIRITTO PENALE

    Caio, amministratore delegato di una società, in fase di partecipazione ad una gara pubblica  presenta, all’atto di iscrizione, una fotocopia alterata, contenente l’affermazione del possesso dei requisiti richiesti dal bando. Il bando chiedeva tale requisito fosse attestato e presentato in documentazione originale. Viene denunciato dalla stazione appaltante e condannato per il delitto di turbativa negli incanti pubblici. Il candidato, investito del mandato ad impugnare la sentenza da parte di Caio, rediga l’atto più opportuno alla fattispecie de quo.

    Inviare tracce svolte alla redazione per una correzione gratuita.

    Tracce abilitazione avvocato 2012

    Prima traccia in materia penale

    Nel corso di una indagine di polizia giudiziaria finalizzata alla repressione del fenomeno dello sfruttamento dei minori a fini sessuali, l’agente autorizzato ad operare sotto copertura sulla rete web con un nikname, accerta uno scambio di materiale pedopornografico tra tizio e caio, accertando, poi, che il nikname utilizzato da uno degli utenti è riferibile a Tizio, titolare dell’utenza telefonica usata per la connessione internet, la quale risulta ubicata in un appartamento abitato soltanto da lui. Contattandolo direttamente sempre in via telematica, l’agente acquisisce da Tizio numerose immagini pedopornografiche. Tizio viene sottoposto a procedimento penale e si procede al sequestro del computer di Tizio rinvenuto nell’appartamento. La consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero sul computer in sequestro consente di accertare che con quel computer erano stati inviati numerosi messaggi di posta elettronica con allegati files contenenti immagini pedopornografiche, che esiste un’apposita cartella salvata sul disco rigido, contenente numerosissimi files di immagini e filmati dello stesso genere. A questo punto, Tizio si reca da un avvocato per conoscere le possibili conseguenze penali della propria condotta. Il candidato, assunte le vesti del difensore di Tizio, analizzi la fattispecie o le fattispecie configurabili nella condotta descritta soffermandosi in particolare sulle figure della progressione criminosa dell’

    antefatto e post-fatto non punibili.

     

     

     

    Seconda traccia in materia penale

    Tizio, notaio, ometteva il versamento delle somme affidategli dai clienti, destinate al pagamento dell’imposta di registro per gli atti rogati. L’illecito veniva scoperto quando ad uno dei clienti veniva contestato l’omesso pagamento dell’importo dovuto e questi, verificato quanto accaduto, sporgeva denuncia nei confronti del notaio. Avviato il procedimento penale, l’A.G. inquirente verificava che il danaro di cui Tizio si era appropriato era molto ingente.

    Pertanto, si disponeva il sequestro finalizzato alla confisca di 2 appartamenti di proprietà di Tizio. Quindi si reca dunque dal proprio avvocato per conoscere possibili conseguenze della condotta contestatagli sia sotto il profilo sanzionatorio che con riguardo alla parte dei beni immobili oggetto di sequestro. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio rediga motivato parere illustrando la fattispecie penale ravvisabile nel caso prospettato e soffermandosi sulla possibilità della confisca per equivalente degli immobili appartenenti a Tizio e sottoposti a sequestro.

    PARERE CIVILE N. 1

    Caio, cliente da anni della banca X riferisce di aver versato alla stessa, dopo la chiusura di alcuni rapporti di conto corrente con essa intrattenuti fra il 1994 e il 2008, l’importo comprensivo di interessi computati ad un tasso extralegale, e capitalizzati trimestralmente per parte della durata dei suddetti rapporti e successivamente capitalizzati annualmente. Il candidato assunte le vesti del difensore di Caio, rediga motivato parere sugli istituti e su problematiche sottese alla fattispecie soffermandosi in particolare sulla eventuale prescrizione dell’indebito, sull’anatocismo e sulla pattuizione inerente tasso di interesse passivo.

     
    PARERE CIVILE N. 2

    Alla morte di Mevia in Roma, si apre la successione fra i coeredi Tizio Caio e Sempronio figli della stessa. Tizio e Caio ritengono che l’eredità della madre debba dividersi secondo legge stante l’assenza di volontà testamentaria. Sempronio per contro, rivela l’esistenza di un testamento olografo in suo possesso redatto dalla madre, con il quale la stessa destina alcuni beni indivisamente ai tre figli, assegnandone altri ai singoli coeredi prevedendo altresì un prelegato a favore di sempronio avente ad oggetto l’acquisto di un appartamento nella zona di Roma che “Sempronio Preferisce” e l’acquisto di un servizio di posate in argento.
    Gli altri figli di Mevia avanzano dubbi sulla autenticità del testamento. Assunte le vesti del difensore di Tizio e Caio il candidato formuli motivato parere illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie soffermandosi in particolare sulla validità del prelegato per come previsto dalla testatrice e sulle relazione fra l’istituto del prelegato l’eventuale azione di riduzione per lesione

     

    Atto diritto civile terza prova oggi

    Tizio propone opposizione a decreto ingiuntivo, presso il Tribunale Alfa in relazione alla pretesa creditizia di Caio, azionata per euro 30.000,00 portata da titoli non onorati alla scadenza e relativi ad una fornitura di merce. A sostegno della opposizione deduce di aver onorato la propria obbligazione con altri assegni consegnati all’opposto ancor prima della presentazione in Banca dei titoli successivamente posti a base del ricorso per Decreto ingiuntivo. Chiede di provare per testi tale pagamento. Il candidato, assunte le vesti di difensore di Caio, rediga l’atto giudiziario più opportuno alla sua difesa, illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame, con particolare riferimento ai limiti della prova orale in materia contrattuale ed in materia di adempimento delle obbligazioni pecuniarie.

    Atto giudiziario di diritto penale
    Tizio Caio Sempronio e Mevio decidono di commettere una rapina ai danni di un negozio di generi alimentari preventivamente individuato come obiettivo del delitto. Si portavano sul posto nella città gamma a bordo di due ciclomotori: il primo condotto da Tizio con a bordo Caio, il secondo condotto da Sempronio con a bordo Mevio. Caio e Mevio entravano all interno del negozio mentre Tizio e Sempronio restavano all esterno sul piazzale con funzione di pali. Mentre Caio intima al cassiere di consegnargli il denaro presente in cassa minacciandolo con una pistola, Mevio si avvia verso l’uscita intimando ai presenti di non muoversi. Raggiunto il piazzale con il bottino i rapinatori subiscono una improvvisa reazione del proprietario del negozio il quale insegue Caio e Mevio brandendo un bastone, mentre costoro si accingono a salire in sella ai rispettivi motocicli. A questo punto Caio estrae una pistola e puntata l’arma verso il proprietario del negozio, esplode tre colpi di pistola che colpiscono mortalmente l’uomo. Una testimone presente sul piazzale ode distintamente Tizio che nella concitazione esorta Caio a sparare per guadagnare la fuga. I quattro riescono a fuggire. Le indagini successive anche grazie alle telecamenre a circuito chiuso e alle disposizioni dei presenti consentono di pervenire all’individuazione dei quattro soggettti i quali avevano agito a volto scoperto. Sottoposti a processo vengono tutti condannati per reati di rapina e omicidio volontario. Assunte le vesti del legale di Sempronio redigere atto di appello.
    Atto giudiziario di diritto amministrativo
    Con avviso indicativo, pubblicato il 18 12 2005 ai sensi dell art 37 bis legge 109/94 il comune di alfa ricercava soggetti privati promotori di proposte per la finanza di progetto (project financing) per la realizzazione di un parcheggio interrato al di sotto di un area di mercato. Con delibera n. 103 del 10 novembre 2007 la giunta comunale di alfa dichiarava tecnicamente ammissibili e fattibili 5 proposte collocando al primo posto quella della società W e al secondo posto quella della società Y.
    Il progetto della prima classificata società W, era pertanto posto a base di gara.
    Tale delibera era impugnata dalla seconda classificata, società Y (che pure non partecipava alla gara indetta sulla base progetto del promotore prescelto), con ricorso al Tar del luogo affidato due motivi di censura.
    Con il primo motivo si sosteneva che siccome alla parte ”caratteristiche generali degli interventi” dell’avviso indicativo il comune prescriveva che la costruzione della struttura dovesse prevedere un numero di posti auto a rotazione minimo pari a 457, in conformità al Programma urbano parcheggi, l’offerta della società W non fosse accoglibile in quanto offriva un numero di posti auto pari a 427.
    Con il secondo motivo si lamentava come nell’esaminare l’elemento “Valore economico del finanziamento per la riqualificazione della Piazza: 5 punti massimi”, nonostante la società Y avesse tempestivamente chiarito che l’ammontare complessivo degli onori per la riqualificazione risultava pari ad euro 2150636,66 soltanto l’importo di euro 1810000 (computando gli oneri fiscali e tecnici pari ad euro 340636,66) avesse effetto, la proposta migliore risultava quella presentata dal promotore n 1, pari a euro 2100000; alla società W che offriva euro 1623000 venivano attribuiti 3,86 punti mentre alla società Y considerando soltanto il parziale importo di euro 1810000, venivano attribuiti soltanto 4,31 insufficienti a permetterle di collocarsi al primo posto in graduatoria, tenuto conto degli altri attribuibili in relazione alle altre voci di progetto.
    Si costituiva la controinteressata società W che contestava nel merito la censure sollevate dal ricorrente, e, preliminarmente, eccepiva la carenza di interesse dalla controparte per non aver partecipato alla gara indetta sulla base del progetto selezionato dal comune.
    Il candidato, assunte del legale della società Y, rediga memoria difensiva nell’interesse dalla propria assistita illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame.

    In tema di anatocismo

    Tratti il candidato del principio nominalistico e del maggior danno, oltrechè del problema della prescrizione in merito all’anatocismo.

    a cura del Dott. Domenico Arcuri

    Tra le obbligazioni che possono scaturire da una delle fonti previste dall’art. 1173 c.c. vi è quella di dare una somma di denaro al soggetto che ne è creditore. A tale tipo di obbligazione, definita pecuniaria, il codice civile dedica una specifica sezione nel titolo I capo VII. Le norme che dovranno trovanore applicazione rispetto alle obbligazioni pecuniarie sono pertanto quelle ivi contenute – in particolare gli articoli 1277 c.c. e ss.- oltre a quelle riguardanti le obbligazioni in generale (artt. 1173 e seguenti).

    L’art. 1182 c.c. si riferisce in maniera specifica all’obbligazione pecuniaria e prescrive che la stessa deve essere adempiuta al domicilio che il creditore ha al tempo della sua scadenza, salvo quanto previsto dal secondo comma del numero III dello stesso articolo. Le altre norme sulle obbligazioni in generale trovaeranno applicazione anche per quelle pecuniarie laddove siano compatibili.

    Nel più ampio genere degli obblighi di dare una somma di denaro occorre distinguere quelli che hanno sin dall’origine tale oggetto, definiti debiti di valuta, e quelli che, invece, hanno originariamente un bene diverso dal denaroobblighi diversi, definiti debiti di valore, i quali che però si possono convertireono nell’obbligo di dare una somma di denaro, a seguito dell’operazione di c.d. “liquidazione” che determina la trasformazione del debito di valore in debito di valuta poiché la prestazione originaria è divenuta impossibile ad effettuarsi da parte del debitore o è divenuta per lui eccessivamente gravosa. Si possono distinguere in tal modo i debiti di valuta, e cioè quelli che hanno ab origine come oggetto una somma di denaro, dai debiti di valore e cioè quelli che in realtà obbligherebbero il debitore ad altra prestazione ma che, per i motivi succitati, si convertono in una somma di denaro che equivale al valore dell’obbligo precedentemente assunto e rimasto colposamente inadempiuto o al valore dell’interesse leso nel caso di fatto illecito. Si deve d’altra parte precisare che un debito originariamente di valore si convertirà in debito di valuta, con tutte le conseguenze che ciò comporta sul piano giuridico, nel momento in cui la somma dovuta a titolo di risarcimento per l’inadempimento o per il fatto illecito verrà quantificata e liquidata.

    Le conseguenze cui si è fatto cenno sono quelle evincibili dall’art. 1277 del c.c. per cui i debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il loro valore nominale.

    L’articolo appena menzionato sancisce il cosiddetto principio nominalistico per il quale il debitore di una somma di denaro – originariamente pecuniaria- estinguerà la stessa pagando al creditore la stessa somma che doveva al momento in cui l’obbligazione aveva origine e senza tener conto del decorso del tempo e della fisiologica diminuzione del potere d’acquisto della moneta.

    Diversamente si può affermare nel caso di debiti di valore per i quali, come si è detto, la moneta sostituisce un bene o un interesse leso che deve essere risarcito. Se infatti il risarcimento del danno è finalizzato a rimettere il creditore nella stessa situazione in cui si trovava prima della verificazione dell’evento dannoso, allora la somma monetaria alla quale sarà obbligato il debitore, non potrà non comprendere il maggior danno da svalutazione monetaria, ovvero l’aumento del prezzo subito dal bene per il decorso del tempo.

    D’altra parte l’art. 1282 c.c. statuisce che i crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono interessi di pieno diritto. In sostanza l’ordinamento considera il denaro come un bene fruttifero e dispone che tali frutti devono essere computati nel calcolo della somma dovuta al creditore pecuniario salvo che la legge o le stesse parti stabiliscano diversamente.

    Gli interessi stabiliti dalla legge sono quelli cui fa riferimento l’art. 1284 c.c.. Le parti possono convenire interessi in misura diversa rispetto a quella stabilita dalla legge e tale pattuizione, qualora superi il saggio legale e con i limiti previsti dall’art. 1815 c.c., necessita della forma scritta, in quanto diversamente gli interessi saranno computati nella misura legale.

    Sia che si discuta di interessi legali che di quelli convenzionali, si fa riferimento agli interessi corrispettivi, ovvero a quella somma di denaro dovuta in ragione del godimento del bene denaro che un soggetto (il debitore) ha ricevuto in prestito.

    Si distinguono dagli interessi corrispettivi quelli compensativi. Questi ultimi sono dovuti dal debitore in ragione del godimento di un bene diverso dal denaro, fuoriuscito dalla disponibilità del creditore; bene per il quale il debitore non ha pagato tempestivamente il prezzo e che vanno appunto a compensare il mancato godimento del bene da parte del creditore per il periodo in cui non ha potuto sfruttarne l’utilità senza che a ciò si accompagnasse alcuna controprestazione del debitore.

    Il debitore che non adempia la propria obbligazione entro il termine fissato dalla legge o dalle parti è costituito in mora ai sensi dell’art. 1219 c.c..

    La costituzione in mora oltre ad avere gli effetti previsti all’art. 1221 c.c., ne ha di rilevanti sul piano degli interessi dovuti dal debitore.

    Ai sensi dell’art. 1224 c.c. infatti dal giorno della costituzione in mora saranno dovuti gli interessi legali anche nell’ipotesi in cui le parti li avevano in precedenza convenzionalmente esclusi.

    Diversamente accade nel caso in cui le parti avessero precedentemente fissato la misura degli interessi moratori. In tal caso questi ultimi saranno dovuti nella misura precedentemente pattuita.

    Dalla costituzione in mora, quindi, il debitore inadempiente è tenuto al pagamento degli interessi derivanti dal ritardo nell’adempimento, oltre al c.d. maggior danno, di cui tratta l’art. 1224, che è norma dDi particolare interesse è poi quanto previsto al punto due dell’art. 1224 c.c..

    Nel caso di obbligazioni pecuniarie il creditore potrà, infatti, dimostrare di aver subito un danno maggiore per effetto della svalutazione monetaria.

    Tale danno, però, a differenza di quanto avviene per i debiti di valore dovrà essere puntualmente allegato e dimostrato dal creditore. In sostanza quest’ultimo dovrà dimostrare che qualora avesse avuto la disponibilità della somma nei termini pattuiti, l’avrebbe sicuramente investita sottraendola in tal modo al fenomeno dell’inflazione ovvero alla sua fisiologica perdita di valore.

    Abbandonata, infatti, dalla giurisprudenza la teoria che negli anni 70 fondava il risarcimento del maggior danno da svalutazione monetaria sulla base della categorizzazione dei creditori, per cui ve ne erano alcuni (come ad esempio gli imprenditori) per i quali si poteva presumere l’investimento della somma in attività remunerative e per i quali pertanto poteva presumersi il maggior danno da svalutazione, mentre per altri ( risparmiatori) tale danno non sarebbe mai stato sussistente, la tesi oggi dominante vuole che ogni creditore possa dimostrare in giudizio il danno da inflazione secondo i dettami stabiliti dall’art. 2043 c.c.. Il mancato pagamento del debito pecuniario nei termini comporterà quindi che laddove il creditore riesca a dimostrare che da tale illecito sia derivato un danno, quest’ultimo potrà essere risarcito ed il suo ammontare calcolato in via equitativa ex art. 1226 c.c.. Agli interessi legali pertanto andrà sommato il denaro dovuto a titolo di risarcimento del danno da svalutazione monetaria. In particolare: dovranno dapprima calcolarsi gli interessi legali dovuti dalla scadenza dell’obbligazione o gli interessi convenzionali ed in seguito aggiungervi la somma dovuta a titolo di risarcimento, con la precisazione che, quest’ultima, dovrà essere calcolata

    non già sulla somma dovuta maggiorata degli interessi, ma sulla somma di denaro dovuta in partenza, maggiorata secondo l’indice di rendimento dei titoli di Stato.

    L’onere di dimostrazione del maggior danno da inflazione è invece, come accennato, non necessaria nel caso di debito di valore per il quale tale danno è congenito al tipo di lesione. Con il risarcimento, infatti, si dovrà mettere il creditore nella medesima situazione esistente prima dell’evento dannoso e ciò non potrà prescindere da una valutazione attualizzata del bene leso. Diversamente il creditore riceverà sì una somma corrispondente al valore del bene all’epoca del danneggiamento, ma non sufficiente a reintegrarlo pienamente nella posizione antecendente all’evento dannoso. In altri termini: con la somma dovuta

     

    “allora” il creditore non potrà acquistare il bene danneggiato con il prezzo che lo stesso ha “ora” , perchè la somma, per l’effetto inflattivo, sarebbe insufficiente.

    Tornando agli interessi legali, vi è da dire che questi ultimi consistono in una somma di denaro che il debitore è tenuto a pagare alla stregua di qualsiasi altro debito pecuniario ma, a differenza di quest’ultimo, non potranno produrre a loro volta interessi se non nei limiti previsti dall’art. 1283 c.c..

    Sono i limiti all’anatocismo per cui gli interessi potranno produrre interessi solo laddove vi siano usi normativi che dispongano in tal senso, oppure dal giorno della domanda giudiziale o ancora per effetto di accordo tra le parti posteriore alla loro scadenza e sempre che tale accordo verta su interessi dovuti almeno per sei mesi.

    La giurisprudenza ha avuto modo negli ultimi anni di chiarire cosa debba intendersi per uso normativo quale fonte legittimante la capitalizzazione degli interessi secondo modalità diverse da quelle permesse dall’ordinamento in base all’art. 1283 c.c..

    Vi sono state infatti opinioni giurisprudenziali contrastanti se la prassi degli istituti di credito di capitalizzare trimestralmente gli interessi trovasse quale fonte del diritto un uso normativo e che pertanto fosse legittima o se, piuttosto, tale pratica fosse da considerare un uso negoziale, non vincolante per la parte che non l’abbia accettata, e nulla la clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi perchè contraria a norme imperative.

    In un primo momento la Corte di cassazione affermava che il diritto degli enti creditizi di capitalizzare trimestralmente gli interessi trovava fonte legale negli usi e che, pertanto, la clausola del contratto di conto corrente che li prevedesse era da considerarsi legittima.

    Tale era l’orientamento giurisprudenziale sino al 1999, allorquando la Suprema Corte interveniva nuovamente sulla questione indagando funditus sulla nozione di uso quale fonte del diritto, chiarendone il concetto, e statuendo che la pratica delle banche di capitalizzare trimestralmente gli interessi non era da considerarsi quale espressione di un diritto nascente da un uso normativo bensì che si trattava di un uso negoziale e che pertanto fosse nulla la clausola che la prevedesse perchè contraria a norma imperativa inderogabile quale appunto quella prevista all’art. 1283 c.c..

    In particolare gli usi, perchè possano considerarsi fonte di diritto, devono essere caratterizzati da specifici elementi. Anzitutto devono essere caratterizzati dalla diuturnitas, ovvero dalla ripetizione costante nel tempo di un certo comportamento da parte dei consociati che, per tale motivo, cominceranno a considerare il suddetto comportamento come prescritto da una norma di legge (opinio iuris ac necessitatis). Inoltre gli usi normativi potrebbero essere solo quelli secundum legem (ovvero raccolti in testi normativi) o al limite praeter legem ( non contrastanti con le norme di legge), ma mai contra legem ovvero contro norme preesistenti allo stesso comportamento usuale.

    Proprio la contrarietà dell’uso bancario ad una norma imperativa preesistente, ovvero quella prevista all’art. 1283 c.c., ostava al riconoscimento quale uso normativo della prassi bancaria di capitalizzazione trimestrale degli interessi. Tale pratica, infatti, a parere della Suprema Corte, si era sviluppata in un’epoca successiva all’emanazione del codice civile (1942) ed era contraria alla norma più volte citata ivi contenuta (art. 1283 c.c.). La S.C. statuiva pertanto che si trattava di un uso negoziale, contrario alla legge, e pertanto era nulla la clausola contrattuale che lo avesse prevededuto.

    A seguito di tale decisione gli istituti di credito tentarono di trovare un rimedio per limitare il più possibile l’ammontare delle restituzioni dovute ai propri clienti in virtù della declaratoria di nullità della clausola anatocistica vietata. In particolare tentarono di seguire la strada della capitalizzazione annuale degli interessi passivi sulla base del fatto che allo stesso modo venivano capitalizzati gli interessi attivi a favore dei clienti. Ma tale pattuizione fu considerata nulla per gli stessi motivi già esposti ovvero per i limiti imposti dall’art. 1283 c.c..

    Diversa questione affrontata dalla giurisprudenza è stata quella inerente al giorno dal quale sarebbe cominciato a decorrere il termine prescrizionale perchè i clienti potessero coltivare in tempo e con successo l’azione finalizzata a recuperare le somme indebitamente percepite dagli istituti di credito in forza dell’anatocismo vietato.

    L’art. 2033 c.c. statuisce : ” chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato” e tale diritto si prescrive ex art. 2946 c.c. in dieci anni.

    Il problema è stato quindi quello di individuare il momento in cui possa dirsi che il cliente abbia effettuato il “pagamento non dovuto”, perchè è da quel momento che comincia e decorrere il termine prescrizionale.

    Secondo quanto sostenuto dagli enti creditizi la decorrenza del termine prescrizionale doveva essere individuata per ogni singola rimessa in conto corrente da parte del cliente giacchè già da tali momenti egli avrebbe pagato quanto non dovuto. Di diverso avviso è stata la giurisprudenza per cui i singoli versamenti, a conto corrente ancora aperto, non possono ancora informare se un pagamento sia dovuto o meno, e ciò in ragione della natura del rapporto che viene ad instaurarsi a seguito di apertura di un conto corrente. Durante l’esecuzione del rapporto vi sono infatti continui prelievi e versamenti tanto che sino alla sua estinzione non può stabilirsi con certezza chi siano il debitore ed il creditore, poiché le posizioni dei contraenti saranno delineate in maniera definitiva solo alla chiusura del conto. Per tale motivo il termine iniziale di decorrenza della prescrizione dovrà e potrà essere individuato solo al momento della chiusura del conto. Solo allora infatti potrà stabilirsi con certezza chi sia il soggetto debitore o creditore ,quanto sia dovuto e soprattutto se vi sia stato un pagamento indebito in forza dell’anatocismo illecito.