View of the earth from the moon. Elements of this image furnished by NASA

Dal Webinar su Pandemia e Green Pass

Nel D.L 2021/127 – recante Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening. (21G00139) Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 19 novembre 2021, n. 165, in G.U. 20/11/2021, n. 277 – allo scopo preciso di ridurre il rischio del contagio e con intento persuasivo, nonché di sensibilizzazione, si disciplina l’obbligo del Green Pass negli uffici giudiziari. In tali sedi operano magistrati, ausiliari e cancellieri, impiegati, avvocati, parti processuali e terzi (es. fornitori, volontari, accompagnatori, ecc.), i quali devono essere in possesso e pertanto esibire su richiesta il Green Pass. I dipendenti, se privi di Green Pass, a differenza degli avvocati, si considerano assenti ingiustificati. Pertanto vi è differenza tra i vari soggetti (artt. 1, 2 e 3). Si sono pertanto posti dubbi interpretativi su tali norme (nello specifico sul comma 8 dell’art. 2), così come in ambito Privacy /UE 2016/679 e D. Lgs. 196/03). Sussiste quindi un problema di compatibilità degli obblighi da parte degli avvocati con la loro connaturale autonomia ed indipendenza professionale? Può considerarsi un luogo di lavoro per i liberi professionisti la sede degli uffici giudiziari?

In realtà la pandemia da molto prima della normativa suddetta aveva travolto – e stravolto – in brevissimo tempo abitudini, prassi, norme del settore pubblico e privato, dei cittadini e di tutta l’organizzazione giudiziaria. L’emergenza si è innestata in un complesso scenario, di per sé già lacunoso, carente e con scarsità di risorse e mezzi. Dal blocco di molti processi nell’immediato alla ipertrofia normativa, in un contesta di dubbia costituzionalità e continue deleghe. Lo stesso Ordine degli Avvocati di Roma, che già aveva dato un forte impulso alla comunicazione sul sito con un significativo restyling, ha dovuto fare uno sforzo imponente per raccogliere e postare informazioni ufficiali, definire protocolli, predisporre vademecum, orientare gli avvocati, la cui attività professionale si è trovata impattata e cambiata in pressoché tutti gli ambiti, tanto gli studi piccoli quanto i grandi, con i loro collaboratori, così come i detenuti, i terzi, le cancellerie e gli uffici giudiziari.

I detenuti, già in condizioni di isolamento, hanno ulteriormente vissuto privazioni nelle visite dei familiari, i contagi nei carceri hanno messo in luce le criticità della medicina intramuraria, la polizia penitenziaria è stata esposta ai contagi, vittime vi sono state in entrambe le compagini e i casi di cronaca su sommosse e disordini in carcere sono noti. I difensori hanno inaugurato una stagione di colloqui audiovideo a mezzo dispositivi in dotazione degli istituti penitenziari.

Per i clienti e gli assistiti sono sorti subito problemi quali la firma della procura (a distanza), lo scambio e predisposizione di documentazione originale, la presenza in udienza, il ricevimento in studio. I bisogni sono cambiati, si sono aperte questioni giuridiche massive su tematiche giuslavoristiche, familiari, economiche e di accesso al credito e ai fondi, è cambiato il concetto di rischio e di responsabilità in molti ambiti.

I processi hanno visto in parte la sospensione dei termini, sospensione sulla quale sono stati numerosi gli sforzi e i dubbi interpretativi ed applicativi nelle singole peculiarità e dei conseguenti obblighi, il processo orale è stato amputato in alcune fasi, protocolli, faq, vademecum si sono avvicendati in modo entropico e schizofrenico, generando confusione e difficoltà. In un Paese piuttosto votato alla burocrazia e formalismi la remotizzazione e de materializzazione non poteva avvenire certo in pochi mesi, tantomeno in quelli “cuscinetto”. Dalle PEC alle videoconferenze, dai biglietti di cancelleria alle trattazioni scritte, dai depositi sui portali, gli operatori di giustizia tutti si sono divisi tra chi ne ha colto l’opportunità per una trasformazione della giustizia e chi ha evidenziati limiti e perplessità, di certo però la giustizia in questa fase ha dimostrato la sua altissima funzione sociale.

Riferimenti

Avv. Federica Federici

Lascia un commento

Help-Desk